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giovedì 21 luglio 2011
Sul clima che si respira in questi giorni
Questo periodo della stagione della Fiorentina è segnato da uno strano clima che si respira qui a Firenze e dintorni, un clima che alcuni hanno battezzato di “disaffezione”. Ebbene, volevamo andare ad analizzare quelli che sono i motivi di questa disaffezione, di questa delusione o scoramento che dir si voglia.
Noi che viviamo la Fiorentina 7 giorni su 7 certamente non pensiamo troppo ai giocatori, al calciomercato: si dice che ci sono solo partenze, mancano acquisti decisivi e che la squadra ha bisogno di più sostegno economico da parte della proprietà. Sinceramente a noi ce ne frega il giusto, nel senso che pensiamo ci siano problemi più importanti da risolvere in questo momento rispetto allo sfogliare la rosa, suggerire innesti o criticare le scelte tecniche.
Noi siamo persone, veri e sani Fiorentini, che avvertiamo un senso di profondo disagio nei confronti dell'industria calcio e di tutto quello che gli gravita attorno. Innanzitutto le continue limitazioni dell'entusiasmo senza mezze misure che stiamo subendo da qualche anno a questa parte. Parliamo di tessera del tifoso, di tornelli, di continui controlli (fisici, telefonici, etc...) che spesso cadono nel sopruso (vedi recenti episodi di Lucca), di divieti al colore ed al folklore (striscioni, fumogeni, etc..), di caro-prezzi (alla faccia della crisi... e poi i giocatori si lamentano dei contratti milionari!!). Senza considerare poi che ad oggi comandano le televisioni: le partite hanno orari sempre più indecenti e chissenefrega del tifoso che va allo stadio!! E che stadio...
Guardiamo anche in casa nostra: abbiamo una proprietà che ha definito la Fiorentina un hobby, che non ci trasmette passione ed amore ma che preferisce investire su altre città (vedi Colosseo) e disimpegnarsi investendo delle più alte cariche societarie persone sconosciute o ex-gobbi. Primo fra tutti quel nuovo responsabile della comunicazione che anni or sono gli (e ci) ha infamato per i fatti di calciopoli e poi, appena sbarcato sulle rive dell'Arno, si è addirittura permesso di bacchettare la nostra unica ed ultima bandiera: la luce, Giancarlo Antognoni. Ma ce ne rendiamo conto o no??!!
È quindi più che comprensibile il fatto che ormai questo clima che sentiamo permeare tutta la città ci attanagli l'animo con degli stati che a volte sfociano nell'angoscia, almeno per tutti noi che siamo cresciuti insieme a questa squadra anno dopo anno da quando eravamo dei bimbi. È comprensibile anche che non ci sia l'entusiasmo nel rinnovo dell'abbonamento e che la curva sia ormai un cimitero rispetto a quella che abbiamo vissuto fino all'inizio di questo millennio.
La risposta a tutto questo non la conosciamo ma Noi vogliamo fare la nostra parte per cambiare questa situazione. Noi non molliamo e, seppur in numero minore, siamo e saremo sempre al fianco della maglia viola fino all'ultimo: questo è il nostro credo, la nostra fede, il nostro stile di vita.
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