BMB 2001

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Bibappalulascismaibeibi!

venerdì 25 novembre 2011

Terrone ti amo


Sabato scorso è stata una giornata all'insegna del gemellaggio con i fratelli dell'Hellas. Li abbiamo accolti a Campi verso le una e ci siamo subito fatti una bevuta alla nostra salute, prima di partire alla volta di Empoli con la colonna sonora firmata dagli Skiantos. “Italiano, terrone che amo” è una canzone sentita così tante volte in un giorno che non ci ha fatto dormire la notte!
Ad Empoli l'Hellas ha dominato la partita portando a casa tre punti strameritati. Gli empolesi? Sicuramente complice la prestazione della squadra non hanno saputo fare una gran tifo, seppur supportati da alcuni parmigiani.
A fine partita siamo ripartiti subito senza problemi alla volta del Franchi, dove in serata la Fiorentina attendeva il Milan dello svedese Ibrahimovic, e sempre con l'immancabile canzone in testa sparata a tutto volume. Abbiamo ribrindato ancora un po' in attesa della partita con un non so cosa nell'aria che profumava di nuovo entusiasmo dato dal nuovo allenatore e da un certo brivido che pensavamo sopito. Purtroppo questo brivido non l'abbiamo sentito in troppi visto che il tifo non è stato per niente eccezionale vista l'occasione.
Ci siamo accorti che in Fiesole c'erano tanti tifosi occasionali, che non cantano e che stanno a sedere... gente da Maratona o da tribuna insomma, non di curva (almeno come la intendiamo noi: cuore pulsante del tifo).
Nonostante tutto siamo riusciti a strappare un buon punticino, ottenuto lottando e soffrendo come si conviene quando si gioca con una squadra imbottita di campioni multimilionari. Il loro goal annullato per fuorigioco? Effettivamente lo si poteva notare solamente al rallenty e comunque è stata una questione di millimetri.
Quello che ci ha dato noia è però stato il fatto che i milanisti hanno alzato enormi cori di protesta. Ma come? Proprio loro che, specialmente a Firenze ma non solo, hanno rubato senza vergogna decine e decine di partite hanno avuto il coraggio di dire qualcosa? Che banda di ipocriti!!
Ma dove eravate quando (per restare ai giorni nostri ma di esempi negli anni ce n'è quanti se ne vuole) Rosetti soprassedeva ad una entrata kamikaze, in piena area di rigore, di un difensore rossonero su Montolivo nel gennaio 2010? Probabilmente eravate andati un attimo in bagno e vi siete persi il fattaccio, altrimenti avreste protestato con estrema veemenza.
Se ci fosse una giustizia dovremo avere rigori inventati tutte le volte che giochiamo con loro da qui al prossimo trentennio.

domenica 6 novembre 2011

Sui cori contro Sinisa


Sono di stretta attualità in questi giorni le intemperanze di una frangia di tifosi viola nei confronti dell'allenatore Sinisa Mihajlovic. Più in particolare hanno fatto parlare i cori di fine partita contro il Genoa in cui si è dato di zingaro al nostro mister. Pensiamo innanzitutto che sia stato sbagliato definire razzisti questi cori: beceri, cretini, idioti... questo si che si potrebbe affermare senza fallo, ma non razzisti. Questi cori, da cui prendiamo le distanze in maniera più assoluta, sono stati gridati solo per offendere, per far capire, in maniera molto particolare, che non c'è un grosso feeling tra una parte della tifoseria e l'allenatore. Non mi sembra infatti che, pur avendo in squadra altri giocatori di origine slava, ci si comporti con loro come con Sinisa, anzi! Ad esempio Jovetic è ormai nei nostri cuori da tempo, Ljiaic, Behrami, Nastasic lo stanno per fare... per cui definire razzista un coro del genere è del tutto sbagliato e quantomeno molto superficiale. Ma tant'è! Sappiamo bene che, quando c'è da scrivere un articolo su un giornale o da dare una notizia ad un TG, più scalpore fai e più interesse attiri: pura logica di mercato. Al giorno d'oggi, in molti casi, il mestiere del giornalista non è tanto distante da quello più antico del mondo.
Ma da cosa deriva tutto questo? Deriva dal fatto, stando a sentire la maggioranza dei detrattori del mister, che non c'è un gioco. In pratica non ci si diverte a vedere le partite della Fiorentina. A parte il fatto che quando vinci dovrebbe essere sempre una cosa positiva, così come è successo contro il Genoa, comunque qui ci sembra che la questione da alcuni è stata presa un po' troppo di petto.
Innanzitutto diciamo che il mister ha a disposizione un'ottima rosa, è vero, ma è anche vero che ci sono delle situazioni interne relative ai giocatori che fanno scadere la qualità generale della squadra.
Montolivo, ad esempio, sappiamo tutti che non ha più stimoli per vestire la maglia viola, ti trovi quindi con un campione (così dicono...) che non può rendere come dovrebbe! Stessa cosa se prendiamo Vargas: un campione che per vari motivi è il lontano parente di quello che abbiamo ammirato negli anni scorsi. Che dire del fatto che Gilardino si è infortunato e ci è mancato diverse partite? Purtroppo per il simpatico Silva non ci sono state adeguate prestazioni di riserva, e non ci pare che la colpa può essere additata all'allenatore.
Ma poi dire che bisogna prendere un altro allenatore, pur non essendo la Fiorentina in così gravi condizioni di classifica, è una cosa che secondo noi è un po' troppo esagerata. Va bene che non pensiamo che Sinisa sia il re degli allenatori, ma inneggiare, come si è sentito ultimamente, a Delio Rossi non ci pare una cosa poi così furba. Mica per altro, cosa ha di più Delio Rossi? Uno che l'anno scorso è riuscito a prendere sette (e dico sette, 7!) scoppole in casa!! Può darsi che potremo vedere qualche triangolazione in più forse, ma non pensiamo che ci possa essere tutta questa differenza con Sinisa, non come trombare o stare a guardare.
Bisogna essere più tranquilli, più calmi, se c'è qualcosa da dire la si dice ma senza tirarsi la zappa sui piedi. Offese così gratuite come quelle per il nostro allenatore ci sembrano poco furbe.
Forza Fiorentina!

lunedì 24 ottobre 2011

Tre grandi amici viola


Lunedi 17 ottobre 2011, stadio Artemio Franchi di Firenze, ore 18.
Non c'è l'atmosfera delle grandi sfide, non c'è l'aria elettrica, non c'è l'occhio vigile di giornalisti e forze dell'ordine.
Tutto sembra statico, tranquillo, abitudinario e niente sembra poter turbare questa quiete.
Tutto è calmo, il pensionato in bicicletta, la signora che porta a spasso il cane, i bambini che giocano ai giardinetti.
Dentro lo stadio non ci sono ventidue atleti a darsi battaglia, non c'è agonismo, non c'è la giocata favolosa di Jovetic o il gol di Gilardino; non ci sono le migliaia di spettatori che solitamente affollano i gradoni.
Tutto questo oggi, solo per oggi, è stato sostituito dal ricordo: il ricordo che tutti gli ultras di Firenze hanno voluto tributare ai tre grandi amici che purtroppo non ci sono più.
E così, appeso al vetro della Fiesole, capeggiava lo striscione raffigurante loro: Marco, Pitone e Pompa, loro che quella curva l'hanno creata.
In campo, nel loro nome, si sono affrontati amici, vecchi ultras e giovani ragazzi che non hanno neanche avuto il piacere e l'onore di conoscere quei tre ragazzi, ma che attraverso i racconti dei più vecchi hanno capito l'importanza di partecipare a questa partita.
E' stata una festa, in campo si giocava 15 contro 20, per non lasciare fuori nessuno, senza ruoli, senza arbitro e soprattutto senza fiato; ma nonostante la pancia e l'eta nessuno ha voluto rinunciare.
E quei ragazzi, Marco, Pitone e Pompa, che da lassù ci guardano, siamo certi che sono fieri di noi! Noi che davanti a tutto e tutti mettiamo le maglie viola della nostra amata ed unica squadra: la Fiorentina!

Dalla curva Fiesole, con tutto il cuore, i tuoi Ultras...

lunedì 12 settembre 2011

Buona la prima


Bene, abbiamo iniziato una nuova stagione e pensiamo che sia stato un buon inizio. Più che dal punto di vista del risultato (un secco 2-0 contro quelli di di là della Futa), ci è preso i brividi a vedere di nuovo la Fiesole come la un si vedeva da qualche anno a questa parte. Ce l’abbiamo messa tutta, con la passione e con il cuore, con la consapevolezza di dover fare un passo alla volta e che ancora tanto impegno ci aspetta per mantenere questo risultato: una curva unita nel nome di FIRENZE. Nonostante i’cardo africano s’è cantato, sbandierato, saltellato ed abbiamo fatto rivivere un’atmosfera da vero fortino viola per tutti i 90 minuti della partita. Alcuni cori, quali “Forza viola vinci per noi” o quello all’inglese durante la sciarpata (e magliettata) finale a tutta curva, sono stati da dieci, rimbombando e facendo tremare tutto lo stadio. Così si fa maremma hane!! Da quant’è che si diceva? Adesso pensiamo perfezionare i meccanismi, organizziamoci al meglio cercando sempre di fare qualcosa di più per migliorare e far crescere quel muro viola che ti fa tremare le gambe all’ingresso in campo della squadra!
Una sola considerazione ci permettiamo di fare: chi da mesi ha provato a classificare i sostenitori Viola in “veri tifosi” e “pseudo–tifosi”, dovrebbe riconoscere che quest'ultimi hanno avuto un ruolo importantissimo a far sì che ieri il “settore popolari” dell'Artemio Franchi ritornasse ad essere “la Fiesole” e non una curva come tante. E poi ancora non abbiamo avuto i “dieci comandamenti” da seguire per diventare “veri”. Comunque sappiano tutti che noi siamo Firenze, siamo la Fiorentina, siamo Ultras; e tali rimarremo sempre.
DASPO VOLANT ULTRAS MANENT

giovedì 21 luglio 2011

Sul clima che si respira in questi giorni



Questo periodo della stagione della Fiorentina è segnato da uno strano clima che si respira qui a Firenze e dintorni, un clima che alcuni hanno battezzato di “disaffezione”. Ebbene, volevamo andare ad analizzare quelli che sono i motivi di questa disaffezione, di questa delusione o scoramento che dir si voglia.
Noi che viviamo la Fiorentina 7 giorni su 7 certamente non pensiamo troppo ai giocatori, al calciomercato: si dice che ci sono solo partenze, mancano acquisti decisivi e che la squadra ha bisogno di più sostegno economico da parte della proprietà. Sinceramente a noi ce ne frega il giusto, nel senso che pensiamo ci siano problemi più importanti da risolvere in questo momento rispetto allo sfogliare la rosa, suggerire innesti o criticare le scelte tecniche.
Noi siamo persone, veri e sani Fiorentini, che avvertiamo un senso di profondo disagio nei confronti dell'industria calcio e di tutto quello che gli gravita attorno. Innanzitutto le continue limitazioni dell'entusiasmo senza mezze misure che stiamo subendo da qualche anno a questa parte. Parliamo di tessera del tifoso, di tornelli, di continui controlli (fisici, telefonici, etc...) che spesso cadono nel sopruso (vedi recenti episodi di Lucca), di divieti al colore ed al folklore (striscioni, fumogeni, etc..), di caro-prezzi (alla faccia della crisi... e poi i giocatori si lamentano dei contratti milionari!!). Senza considerare poi che ad oggi comandano le televisioni: le partite hanno orari sempre più indecenti e chissenefrega del tifoso che va allo stadio!! E che stadio...
Guardiamo anche in casa nostra: abbiamo una proprietà che ha definito la Fiorentina un hobby, che non ci trasmette passione ed amore ma che preferisce investire su altre città (vedi Colosseo) e disimpegnarsi investendo delle più alte cariche societarie persone sconosciute o ex-gobbi. Primo fra tutti quel nuovo responsabile della comunicazione che anni or sono gli (e ci) ha infamato per i fatti di calciopoli e poi, appena sbarcato sulle rive dell'Arno, si è addirittura permesso di bacchettare la nostra unica ed ultima bandiera: la luce, Giancarlo Antognoni. Ma ce ne rendiamo conto o no??!!
È quindi più che comprensibile il fatto che ormai questo clima che sentiamo permeare tutta la città ci attanagli l'animo con degli stati che a volte sfociano nell'angoscia, almeno per tutti noi che siamo cresciuti insieme a questa squadra anno dopo anno da quando eravamo dei bimbi. È comprensibile anche che non ci sia l'entusiasmo nel rinnovo dell'abbonamento e che la curva sia ormai un cimitero rispetto a quella che abbiamo vissuto fino all'inizio di questo millennio.
La risposta a tutto questo non la conosciamo ma Noi vogliamo fare la nostra parte per cambiare questa situazione. Noi non molliamo e, seppur in numero minore, siamo e saremo sempre al fianco della maglia viola fino all'ultimo: questo è il nostro credo, la nostra fede, il nostro stile di vita.

martedì 21 giugno 2011

Dieci anni di BMB


La cena del decennale è stata bella, tra amici, ma è stata anche la prova che rispetto all'era Prandelliana siamo scemati in numero di presenze assidue.
Solo due anni fa alla Pubblica di Campi c'era più di un centinaio di persone in piedi con i bicchieri in mano e adesso qualcuno meno.
Ma come si dice in questi casi? Pochi ma boni!
Quest'anno la BMB si è buttata anima e corpo nel movimento anti-tessera, fornendo al gruppo bandierine e bandieroni mai visti prima (una su tutti quella di Antonio), organizzando a Campi riunioni e dibattiti e presenziando in casa e in trasferta con un discreto numero di persone.
Una delle cose più belle è stato vedere gente di noi che ha fatto la tessera farsi tutto l'anno da non tesserato, tanto che solo noi sappiamo che in tasca ha la card.
Siamo andati tutte la domeniche mattine presto a montare le bandiere e attaccare gli striscioni di protesta dentro e fuori dello stadio, abbiamo contribuito con frequenza e coerenza allo sviluppo del movimento. E adesso?
Adesso bisogna rimanere tranquilli e affrontare questa estate di riunioni su cosa fare il prossimo anno con la consapevolezza di aver fatto il proprio dovere, che sicuramente faremo anche il prossimo anno, sia questo in Ferrovia o da qualsiasi altra parte; e da qualsiasi parte ci sarà pure la pezza di Marco, che questa tifoseria l'ha fondata e non potrà non farne parte. Comunque!

E per chi avesse dei dubbi se andare avanti o mollare ecco un monito:

Arrivati al cartello con su scritto "Campi Bisenzio" non puoi non sentire qualcosa, qualcosa che ti dice che quello, per chi ama la Fiorentina, non è un posto come tanti. Lo si capisce da quelle scritte "Onda d'urto" sbiadite sui muri, portate via dal tempo che scorre, da quelle foto in sede così vicine ma cosi lontane, che i più giovani non possono capire fino in fondo, forse!
E poi ci sono i racconti dei più vecchi, ai quali brillano gli occhi a ricordare certe cose e certe persone, persone come Marco che hanno dato il via ad una generazione di ultras che in passato hanno reso la Curva Fiesole la più bella del mondo e difeso i colori di Firenze ovunque. No! Campi non è un posto come gli altri! Teniamolo sempre ben presente prima di prendere qualsiasi decisione e teniamo sempre presente di chi portiamo il nome..."tu hai iniziato, con te abbiamo camminato, nel tuo nome continuiamo!"

giovedì 16 giugno 2011

Il campionato appena trascorso


Ed anche questo anno è passato!
Un annno complicato, travagliato sia in campo che sugli spalti.
Il 2010/2011 è stato un campionato veramente anonimo per la Fiorentina: allenatore nuovo, squadra vecchia e già sorgono le prime incomprensioni.
Poi i tanti infortuni a fare da cornice ad una stagione dove non siamo riusciti a vedere una partita giocata bene e soprattutto dove non abbiamo mai visto la squadra lottare.
Eh già!...
Perchè questo è quello che devono capire: noi vorremmo vedere una squadra che lotta, che ha fame di vincere, che in campo da tutto e anche di più; ci piacerebbe incitare giocatori che non mollano mai, che tirano fuori i famigerati "coglioni" e che a fine partita (soprattutto in trasferta) vengano sotto la curva a salutare i tifosi, sapendo che verranno applauditi se avranno vinto e fischiati se avranno perso, consci del loro mestiere e dello stipendio che percepiscono.
Firenze è una piazza passionale che sa riconoscere chi si merita il rispetto, quindi coloro che scendono in campo con i nostri colori addosso se li onorano e si impegnano, sicuramente verrannno applauditi anche se il risultato non è arrivato (se non ci credono possono chiedere ai ragazzini della primavera).
E invece quest'anno ci è toccato sopportare i capricci di bambinetti viziati, vedi Montolivo e Cerci, le solite beghe di Mutu, i gesti di insofferenza di Comotto e il tutto perchè questi signori sono stati fischiati a seguito di una stagione vomitevole da loro giocata (e ci preme sottolineare che questi signori una contestazione "seria" non l'hanno mai ricevuta).
Per il prossimo anno vorremmo che le cose cambiassero radicalmente: vorremmo una società presente e in grado di confrontarsi con i tifosi (ultimamente ci hanno fatto piacere le dichiarazioni a rigurdo degli SCANDALOSI 45 provvedimenti di daspo, ma riteniamo che la questione tessera del tifoso e prezzi dei biglietti non sia stata gestita bene), un allenatore che dimostri con i fatti ciò che è tanto bravo a dire a parole e una squadra che, come già detto, in campo non si risparmi.
Solo così Firenze può ritrovare quell'entusiasmo che manca ormai da troppo tempo; eppure la società dovrebbe saperlo perchè l'ha testato in C2 che Firenze si può infiammare anche senza campioni, trofei e prestigio.
Bastano piccole e semplici cose per farci traboccare di passione e noi ne abbiamo una gran voglia...

domenica 17 aprile 2011

Juve merda


Negli ultimi giorni, giornalisti e anche tifosi viola, si sono sbizzarriti nel definire eccessivo e patetico parlare di Fiorentina-juventus come la partita dell'anno, come la partita che salva una stagione; quasi a volerne snobbare l'importanza che da sempre la caratterizza. Forse queste persone non hanno capito cosa significhi per un Fiorentino la sfida con la juve: Fiorentina-juventus significa il così viscerale amore per la propria squadra e l'inevitabile odio per tutte le altre, significa la lotta e la resistenza al potere che da sempre contraddistingue Firenze.
Significa la trepidazione di tutta una città nell'aspettare questa gara, i sette giorni che la precedono con ansia mista ad entusiasmo.
Fiorentina-juventus la aspettano tutti, ne parlano tutti, dall'ultras al ragazzino, dal distinto signore all'operaio, dal pensionato alla signora che va al mercato, passando per la vecchietta pronta ad esclamare "bene, sti gobbi di merda", in caso di vittoria, oppure "rubano sempre sti gobbi di merda" in caso di sconfitta.
Fiorentina-juve significa il furto dello scudetto nell'82, la coppa uefa nel 90, lo scippo di Baggio, la coreografia raffigurante i monumenti fiorentini, forse la più bella mai vista in uno stadio, la mitraglia di batigol, il 2-3 di Torino e quel coro "stiamo arrivando" cantato nell'inferno della C2 per far capire che il nostro obiettivo era tornare al più presto a confrontarci con loro! Perché loro rappresentano la disonestà sportiva, rappresentano il doping, rappresentano tutto il marcio di questo calcio moderno, ed è contro questo che ci battiamo e ci batteremo sempre quando giochiamo contro questa feccia. Per questo per noi non sarà mai una partita normale ma La partita. E chi dice che è da provinciali considerarla la partita dell'anno vuol dire che unn'ha capito una segaccia nulla dei Fiorentini e del loro immenso cuore!
Fiorentina-juventus è tutto questo e tanto altro, racchiuso nella nostra storia e nei nostri cuori per sempre, Fiorentina-juventus è domenica...VINCIAMOLA!
Per amore, per orgoglio, per la nostra Firenze!!

lunedì 11 aprile 2011

T'immagini


"T'IMMAGINI...la faccia che farebbero, se da domani davvero, davvero tutti quanti smettessimo!"
Alcuni sarebbero felici, altri si dispiacerebbero e altri ancora troverebbero qualcun altro con cui "becchettarsi"; perchè a Firenze siamo così, siam Guelfi e Ghibellini, troviamo sempre da discutere su tutto e quest'anno, con l'introduzione della tessera, è iniziato il festival del battibecco: i Non Tesserati che non condividono coloro che hanno sottoscritto la card, rendendo meno efficace la loro protesta, i tesserati che individuano nel parterre il male della curva e lo fischiano.
Ora, senza voler ricorrere a frasi di rito quali "si tifa tutti per la Fiorentina", volevamo sottolineare quanto in questo caso la decisione dei Non Tesserati di non entrare contro il milan per contestare il prezzo del biglietto di curva a 28 euro non va ad intaccare nessun altro.
Eppure sui siti c'è già chi si è sbizzarrito in commenti coloriti ai danni del Parterre, in offese gratuite, ma il Parterre non ha rotto i coglioni a nessuno, non ha chiesto la collaborazione di nessuno e non ha offeso nessuno; ha soltanto scelto di non entrare per far capire, a chi di dovere, che in un periodo di crisi come questo ragazzi che studiano, persone che lavorano e prendono mille euro al mese, magari con famiglia a carico, non possono o non vogliono spendere 28 euro per vedere una partita di calcio in curva (dicesi "settore popolare"...).
Il problema, comunque, si pone anche per coloro che hanno la tessera, perché non crediamo che gli abbia fatto piacere spendere 25 euro per chievo-Fiorentina o 24 a cesena. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, perché lo stadio sta diventando sempre di più un lusso. Bisogna fargli capire che noi a questo gioco non ci stiamo più e che sarebbe un problema anche per loro se da domani davvero, davvero tutti quanti smettessimo...
Un caloroso grazie quindi a Mencucci per essere il numero uno incontrastato degli Amministratori Delegati, la cui definizione sui dizionari, secondo noi, dovrebbe essere accompagnata dalla sua foto come esempio massimo della professione.

martedì 29 marzo 2011

Di che calcio moriremo


"La fede non si tessera": così conclude il dibattito Domenico Mungo dopo un' ultima accurata riflessione sugli argomenti trattati sabato pomeriggio all'Aliante Faculty Club a Sesto Fiorentino, sede ormai nota dei dibattiti sul mondo del calcio e del tifo, perfettamente organizzati da Alessandro tramite il suo Dodicesimouomo.
Il pomeriggio comincia con l'arrivo, insieme alla famiglia, della piccola Giulia, che saluta i ragazzi già presenti e riceve una maglietta della Fiorentina.
Verso le 18.30 inizia il dibattito e davanti ad una sessantina di persone parlano molti ospiti di diverse tipologie: l'avvocato Lorenzo Contucci, il vicedirettore di Calciopress Stefano Cordeschi, l'ultras Marzio Brazzini e il già citato Domenico Mungo.
A presentare e gestire la serata, dal titolo "Di che calcio moriremo", il solito Alessandro Landi che, inoltre, mette a disposizione degli ospiti le magliette degli ultras '73, il cui ricavato andrà interamente alla famiglia di Giulia.
All' incontro presenti anche i giornalisti Vinciguerra, Tenerani e Rialti, quest' ultimo protagonista di un colorito intervento che ha divertito i presenti.
Gli argomenti trattati sono stati la repressione, lo svuotamento degli stadi, in Italia e, purtroppo, a Firenze, le televisioni e ovviamente la "cara" tessera del tifoso sulla quale Contucci e Cordeschi si sono espressi in maniera molto prolungata ed esaustiva, il tutto condito dai sublimi e precisi interventi di Domenico.
Alla fine Contucci ha descritto le battaglie in corso contro la tessera e ha delineato i possibili scenari per il prossimo campionato; poi i ragazzi hanno ringraziato e salutato gli ospiti, alcuni dei quali provenienti da fuori Firenze e si sono spostati al piano inferiore dove era allestito un apericena.
E' stata una serata positiva e interessante, ed è proprio in queste serate che si misura la passione, l'attaccamento, l'amore e la voglia di vincere insieme questa battaglia: "la fede non si tessera...".

martedì 22 febbraio 2011

...And Justice For All


Nel corso della puntata di venerdì 18 febbraio della fiction di Rai3 "Un posto al sole" è andato in onda un simpatico siparietto costruito ad hoc per promuovere la tessera del tifoso e per infangare, agli occhi dell'opinione pubblica, chi decide di non sottoscriverla.
Tutto questo attraverso i dialoghi dei vari personaggi durante il regolare svolgimento della puntata.
Vi descrivo brevemente a cosa ho dovuto assistere: uno dei personaggi (Raffaele) è stato invitato da un suo amico conduttore ad una puntata della sua trasmissione televisiva sul calcio; Raffaele è al bar pensieroso e racconta ai suoi amici che alla trasmissione in tv dovrà parlare della tessera del tifoso.
La barista incuriosita chiede di cosa si tratta e uno degli amici di Raffaele spiega sommariamente dicendo che viene rilasciata dalle società con il consenso della questura e serve per garantire la sicurezza negli stadi; la barista allora esclama: "Quindi è una cosa positiva?" e Raffaele risponde: "Ottima".
Un altro suo amico poi lo mette in guardia dicendo che i tifosi delle curve non ne vogliono neanche sentire parlare e che hanno fatto polemiche e scontri per questo.
Raffaele torna a casa molto turbato e si addormenta, mentre dorme sogna un gruppo di ultras che lo aggredisce e si sveglia di soprassalto.
Allora ne parla con la moglie che lo invita a schierarsi per questa giusta causa e lui chiude con questa frase: "Ma lo hai capito che qui stiamo parlando del peggio dei tifosi? Questi ragionano con spranghe e catene".
Alla fine di questo penoso episodio mancava, a mio avviso, solo il logo Pubblicità Progresso, Rai per il sociale!
Potrebbe essere solo un caso, ma i recenti avvenimenti in materia della tessera, vedi garante della privacy e associazione consumatori, mi fanno pensare che lo stato, essendosi accorto del clamoroso fallimento della tessera, cerchi di riabilitarla agli occhi di chi non conosce niente sul mondo del calcio e del tifo inserendo squallidi teatrini come questo in programmi nazionali seguiti da donne, bambini e uomini di qualsiasi età, per far sì che questo gli torni utile in un'eventuale fase decisionale o semplicemente per spostare dalla propria parte l'opinione pubblica informandola a proprio piacimento.
Ragazzi, stiamo con gli occhi aperti, la disinformazione tramite i media è un'arma potente che dobbiamo smascherare con la testa, con il pensiero libero e non rispondendo con violenza alle loro provocazioni.
Questo come tanti altri fatti (vedi quelli recenti di Torino sponda granata con il programma "Questura on line", che probabilmente verrà esteso in tutta Italia e di cui nessuno parla) sono il sintomo di una restrizione delle libertà individuali. Questo è il paese in Europa con il maggior numero di divieti. La storia ci insegna, prima nelle curve, poi nella società civile: chi crede di essere immune o che “lui” non sarà toccato da un giro di vite sempre più stretto è solo un illuso. La “partita” è molto più grande e riguarda la libertà di tutti, sempre che ci interessi parlare di libertà naturalmente. Le leggi esistono, introdurre nuove limitazioni, giorno dopo giorno, in nome della “sicurezza”, significa avvicinarci pericolosamente agli scenari descritti sapientemente e con grande anticipo da Orwell, del resto basterebbe leggere “1984”: era già tutto scritto.
Esprimere un dissenso in maniera civile è l'unico modo per opporci a una deriva democratica.

“Chi è disposto a sacrificare la libertà in cambio della sicurezza non merita né l'una né l'altra cosa”.

Benjamin Franklin (non certo un pericoloso eversivo ma uno dei padri fondatori degli Stati Uniti)

...And Justice For All

domenica 30 gennaio 2011

C'avete rotto il....


Ma in che situazione siamo finiti?! Stiamo toccando veramente il fondo! Ci riferiamo a questo stato di cose in cui tanti, troppi fattori stanno portando questa squadra a fare delle figure di merda sia in casa che fuori. Parliamo in primis del fattore tecnico e quindi dei giocatori che vestono la NOSTRA maglia viola: abbiamo un allenatore che doveva rifondare una squadra ed invece si ritrova con gli stessi giocatori di anno, con qualche innesto, seppur promettente, dal settore giovanile ed altri (vedi Cerci) assolutamenti inefficaci nel portare un nuovo gioco ed una nuova anima. Quande si cambia allenatore si cambiano anche i giocatori: quande venne Prandelli gli presero tutti quelli che aveva già allenato ai tempi di Verona e Parma ed invece a Mihajlovic non gnen'hanno preso uno! Perché, ci domandiamo, l'allenatore non si è imposto? Perché non ha battuto i pugni sui tavoli e non ha richiesto i suoi giocatori, quelli che voleva lui? Ed al di là di questo, perché la Società non ha preso dei giocatori di valore invece di puntare sui soliti scarti delle altre squadre? Questi sono sicuramente degli errori grossolani che sono stati fatti in questi ultimi tempi... anche al Poggibonsi, con le dovute proporzioni, sanno fare meglio di quanto è stato proposto dalla Fiorentina.
Parliamo poi del dibattito che imperversa in questi giorni in città, parliamo di un giocatore come Mutu che, a parte le prestazioni sul campo, c'ha sempre preso per il culo. Come si fa a reintegrarlo sempre in squadra senza patirne le conseguenze? Un giocatore che organizza fisso il giovedì sera in discoteca dove i più giovani vengono coinvolti (vedi Ljajic, Babacar, Camporese, etc...) ed indotti a pensare che questo è il vero divertimento, non la partita della domenica. Un giocatore che si faceva buttare fuori per andare a preparare il ritiro in nazionale a dispetto della lotta per la Champion's che la Fiorentina stava conducendo, un giocatore che mandava messaggini a Totti salutando con euforia il passaggio ai giallozzozzi (poi sfumato per l'opposizione di Prandelli), un giocatore che, parlando di cose recenti, ha sempre cercato lo scontro in Società battendo cassa e che si era offerto anche al Cesena, trasferimento anche questo sfumato e che ha portato all'ultima pantomimica conferenza stampa. Non parliamo poi dei fatti di droga, delle scazzottate e di pillole varie... Ma anche qui la Società non ha saputo gestire questa situazione, non ha saputo prendere decisioni sensate, in barba all'etica professionale ma anche alla passione sconfinata dei Fiorentini.
Ma Mutu non è mica il solo! Sappiamo tutti cosa succede a giro nella movida fiorentina, non facciamo i finti tonti, episodi come quelli capitati a Vargas settimana scorsa non ci devono stupire più di tanto.
Con queste premesse non c'è che da sperare di arrivare presto a fine campionato, di arrivare quanto prima ai fatidici 40 punti che significano salvezza e rifondare tutto l'ambiente, dalla Società, che non si capisce bene se ci è o ci fa, e da alcuni giocatori che come i pesci dopo un po' puzzano.
Ci siamo stancati di non vedere il cuore in campo, di scuotere la testa vedendo delle prestazioni indecenti, battere le mani con gli occhi al cielo leggendo le cronache sui giornali... Basta festini in discoteca e comportamenti fuori dalle righe: CI SIAMO ROTTI I COGLIONI!

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